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Trieste
favellatore, aedo, cantore di gesta, scrittore maldestro, ma ... tergestino ! mano tesa verso tutti, così come fecero i miei avi prima di me

tergestinae civitatis

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per fare un po' di luce, dove regna la nebbia perenne:

in questo blog troverete le notizie storiche sulla mia città, raccolte in quasi 20 anni di ricerche nei documenti antichi depositati negli archivi del comune, documentazioni che partono già dal 1200 e ci raccontano spezzoni della vita di quei tempi per giungere al 1800 quando fù al suo massimo splendore, oggi ormai solo una nobile decaduta. La mia storia non prosegue, anche se potrebbe, a causa delle innumerevoli falsità scritte in questi ultimi 100 anni, e se avrete la pazienza di leggermi, lo capirete da soli. Troverete l'elenco delle famiglie antiche di Trieste, molte delle quali, ancora viventi, secondo ordine alfabetico, piccole pillole di storia cittadina, immagini della città del ‘800/900, fotocopie di documenti inerenti la città, gli Annales, mia ultima fatica. Questo lavoro non può dirsi finito, in quanto il materiale da consultare è infinito, e non basta una vita ad un ricercatore, per cui ogni volta troverò nuove notizie, farò un aggiornamento, se vi fosse qualche errore nelle mie trascrizioni vi prego di comunicarmelo, così da poter correggere. NB : non riporterò quasi mai l'origine della notizia che ai più, risulterebbe forse incomprensibile, trattasi di numeri e cifre di codici dell'Archivio storico della biblioteca civica curata dal sig. Renzo Arcon, o numerazioni di volumi presso la biblioteca A. Hortis, ma qualora foste interessati, avete la mia disponibilità.

Un caro saluto particolare, a tutti quei triestini, che sparsi nel mondo, un giorno entreranno in questo sito, con l'augurio che vi possa far sentire ancora un po' a casa.

Un vostro commento, sarà molto apprezzato, e se il sito vi piace, ditelo in giro.

buona lettura

mercoledì

i cognomi triestini




I cognomi (come pure i nomi) subiscono spesso dei mutamenti dovuti allo scrivente delle varie epoche, cioè alla sua personale interpretazione del suono fonetico e alla grafia del tempo (un tedesco: alla tedesca, un veneto: alla veneta, un laureato italiano: alla latina, ecc...) ciò avviene sia nel medioevo che nelle Coscrizioni del 1700, per cui troviamo varie versioni scritte della stessa famiglia, in alcuni casi (i più antichi) c’è la versione latina che mano a mano si trasforma. Nel popolo poi, numerosi sono i casi in cui come cognome troviamo il mestiere (es:Zuan marangon) oppure la provenienza (es:Antonio furlano, Tomaso de Riçmagna) o ancora il soprannome, che spesso è un vero e proprio nome diverso,e nel tempo prenderà il posto del cognome originale, uno dei casi più famosi, sono i Villani di Firenze, che trasferitisi da Gemona a Trieste attorno al 1300, si tramuteranno in Bachino, a causa del soprannome dato a Domenico {NB : esiteva a Firenze una fam. Bachino }, i Montecchi che dopo la nomina al Comune, diventano Cancellieri, o i Callolli che diventano poi Ancona, loro luogo d’origine, Martino di Corgnal detto Traunar, oppure quelli che erano Suppani delle ville (capi di un paese) e che prendono poi cognome “ Supan - Zupan “, per quanto riguarda i nomi, e la loro trasformazione, un piccolo esempio: il nome “Giovanni”, nel 1200, lo troviamo come Johannes- is,(forma latina) poi diventa Zuan o Giuvan, e per finire Giovanni, oppure Mingolo o Mingulo ovvero Domenico, o Jacomo- Jacobo che diventerà Giacomo, Alvise ovvero Luigi.

La cosidetta particella nobiliare “de”, molte volte sparisce e poi ritorna (tra il ‘700 e ‘800 ce ne sono poche), e molte altre indicano esclusivamente la provenienza (es: de Pordonon) o la discendenza (es: Johanne de Marco, ovvero il padre), solitamente per differenziare il nobile o l’agiato, dal popolano, usavasi la forma di ser o messer davanti ai nomi, da sfatare la leggenda che vuolsi che i de minuscoli siano sinonimo di nobiltà, infatti anche i non nobili portavano un de minuscolo. Altra particolarità dovuta alla forma dialettale del tergestino, e’ senz’altro la “Ç” che viene soppiantata attorno al ‘500 dalla “ Z “ (in friulano ancora oggi si legge pero’ dolce - es : çiasis = ciasis ) , vi e’ poi la “ J “ iniziale (preponderante nel medioevo) che erroneamente verrà modificata in “ G “, infatti sarebbe stata piu’giusta la trasformazione in “ I “, in quanto e’ il suono che voleva rappresentare (esempi nel latino, tedesco e nello slavo), il cio’ e’ dovuto al fatto che i notabili del Comune, maestri di scuola ecc.. , venivano dal resto d’Italia ( quasi sempre dall’Emilia Romagna ), che usava grafia diversa dalla nostra; inoltre per indicare la “ c” dura (es: cane) la grafia aggiungeva una “h” (es: chane), la “K” era quasi inesistente, usata solo nei nomi chiaramente tedeschi.
NB, nel medioevo ,nomi, cognomi, e nomi di citta, stati ecc... non erano mai maiuscoli,non era usata questa forma, che apparira solamente molto piu tardi, inoltre la grafia sino al tardo ‘500, usava le abbreviature latine, che in molti casi erano personalizzate, anche negli scritti in forma dialettale del ‘400, una delle più frequenti inerente ai nomi, è Franc°, tradotto da tutti come Francesco, se ciò fosse vero, cosa del quale io dubito, si potrebbe dire che non esistesse, se non in tarda epoca, il nome Franco.
Dalla serie dei doc. della Biblioteca Civica, dopo l’estrappolazione dei nomi, si esume che gran parte della popolazione della città fossero ex abitanti dei dintorni, spesso con un nome chiaramente slavo, forse servi della gleba emancipati, faranno casa in città, e avranno terreni e case, alcuni assumeranno cariche nell’ambito del Comune.
Mancando quasi totalmente, i doc. tergestini antecedenti al 1300, tranne alcuni del Capitolo della cattedrale di s. Justo, nella ricerca mi sono avvalso di ricerche dai doc. di Venezia, infatti molte delle fam. lì viventi , erano in origine abitanti di Trieste, trasferitisi per le ragioni più disparate (banditi dalla città, commercio,epidemie,ecc...). Venezia ha mantenuto doc. originali antichi, in quanto non essendo mai stata spogliata, ma avendo essa stessa spogliato archivi, nei territori da lei conquistati (ad ogni città conquistata venivano rubati gli Statuti, e tutto ciò che era di valore) - gli scritti veneziani vanno però ben ponderati, vanno ricordate alcune cose essenziali, Trieste è per certo molto più antica della città lagunare, che venne fondata da esuli scampati alle invasioni barbariche, dal Friuli, Istria, e anche da tergestini, inoltre esiste già dagli inizi degli scritti una forma di nazionalismo, secondo cui tutto parte da Venezia, e non viceversa, infatti in alcuni libri delle nobiltà venete, quando si tratta di triestini, i commenti sono alquanto cattivi (avari, ladri, testardi, poco importanti ecc).
La ricostruione cronografica di una famiglia, non è certo cosa facile, infatti sussistono varie omonimie (molto usato nel medioevo tramandare i nomi), tra gli stessi viventi della famiglia, ciò può comportare grossolani errori nella ricerca, se non si ha una quasi completa documentazione ( in alcuni casi fortunati, la distinzione viene fatta con la dicitura “el zovene” o “el vechio”o l’abbreviatura latina indicante” figlio di ..”), inoltre le stesse si dividevano in vari rami, dove spesso le forme di parentela si confondono, sopra tutto tra le famiglie più numerose (vd. Bonomo), per non parlare poi quando qualcuno di questi rami familiari si sposta di città, per non creare più confusione , ho riportato i vari nomi divisi, anche se poi potrebbero trattare della stessa persona, a complicare il tutto, le donne rimaste vedove si risposavano anche varie volte, spesso procreando con tutti i mariti, per cui i figli della stessa madre, portavano però cognomi diversi, ma magari nomi uguali. Una delle note fastidiose più soventi in cui mi imbatto, è l’affermazione da parte di molti storici, secondo cui i triestini, non fossero stati grandi letterati, infatti nel medioevo non ci sono (o si sono perse le documentazioni), figure eminenti, và però ricordato che le Università a quei tempi, o si trovavano in territorio nemico (Padova) o lontane (Bologna) e solamente pochissimi se lo potevano permettere, inoltre la città era sempre in guerra con Venezia e con l’Istria, per cui c’era sempre bisogno di difenderla, e a quei tempi, i nobili e popolani combattevano e morivano sul campo a difesa della loro città, Venezia invece usava eserciti mercenari.
La lista che vi accludo, è l’elenco di famiglie notabili (nobili, notai, ricchi commercianti, banchieri, con alte cariche militari, ecclesiastiche ecc…) ma anche della borghesia e del popolo, alcune di esse sono presenti a Trieste dal 1200, ovvero da 800 anni, e possono considerarsi triestine a tutti gli effetti. Le notizie sono tratte dai vari documenti del comune: tasse, multe, dazi, paghe, atti processuali (banco del Maleficio), atti notarili privati e pubblici, diplomi imperiali, cariche e onorificenze, dispacci, ecc ecc …, tutto più facile, dal 1735, con la prima coscrizione ufficiale {NB: non fù esattamente la prima, infatti nel 1346 e l’agosto 1350 ce ne furono 2 (Liber Camerarii vol. 2°-p. 152b), e attorno al 1500 ce ne fù un’altra, ma purtroppo non ce ne rimane traccia, tranne che per la notizia, sui libri dei Camerari, dalla quale oltre che ai cognomi degli abitanti e i loro mestieri, possiamo anche ricavare il loro luogo di ultima provenienza, và ricordato che però non sempre il suddetto luogo sia il paese d’origine, infatti attorno al 1200, vi fù per esempio una trasmigrazione di toscani per i più disparati paesi,ad esempio i Villani (poi Bachino), che si trasferirono da Firenze a Gemona, e nel ‘300 si trasferiscono a Trieste, o i Soldaneris che poi si sposteranno in Friuli, come vi furono dei veneti, degli abitanti delle Marche e ancora dei toscani, che si trasferirono in Istria e in Dalmazia. Per ciò che concerne la città di Trieste, vi furono anche nel suo caso varie trasmigrazioni, dovute, agli inizi, dall’arrivo delle orde dei barbari, poi dalle incessanti guerre contro Venezia e l’Istria, causa le epidemie di peste e colera, sommosse popolari ecc...Una piccola parte si spostò nel territorio veneto, per questioni di convenienza, commercio e altro, più avanti la maggior parte, verso l’Austria e verso Postumia-Lubiana
Và ricordato, che tranne per alcuni scritti dello Jenner (da prendere con le molle), non sono mai state fatte delle ricerche approfondite in merito alle famiglie triestine, per cui neppure gli antichi scrittori che fin qui hanno scritto delle famiglie italiane, erano e sono all’oscuro di interi rami qui trapiantati.
A precisazione, il titolo nobiliare, quasi mai, viene concesso per ereditarietà, più spesso, a singoli personaggi di una famiglia distintisi per vari motivi, alcune famiglie però, se ne possono vantare, i Marenzi, i Giuliani, un intero ramo della famiglia de Bonomo, i Bajardi verso il 1800, dei Francol il ramo che muta in Francolsperg, i Petazzi, gli Stella. Altre famiglie giungevano a Trieste con la qualifica di nobili riconosciutili nel paese d'origine (Venezia, Firenze, Milano, ecc..), il titolo gli veniva riconosciuto anche quì.


I cognomi vengono riportati come trovati scritti nei vari documenti, con le varie versioni, infatti alcune famiglie oggi, portano un cognome che non è lo stesso dell'originale, altre invece per errori di trascrizioni, i comunali italiani giunti dopo il 1900 non avevano nessuna idea della fonetica slava, alcuni ancora oggi. Piccola nota per i non avezzi alle forme di scrittura slave, la "C" viene letta Z, esempio : Basovica leggesi Basoviza - la "u" di certi cognomi è un errore grafico, doveva essere V, esempio : Daneu è in verità Danev - la "J" finale non si legge ecc....



Nonstante le notizie siano tutte documentabili, certe convinzioni sono difficili da cambiare, ecco perchè devo spesso combattere con un Furlani che crede non sia la stessa famiglia dei Furlan, chissà perchè una "i" o altre forme di modifiche, fanno credere di essere filoni di chissà che altre famiglie, quasi sempre "nobili" o comunque cavalieri rinomati, già, tutti lo vorrebbero essere, peccato che non sia così. In alcuni poi, è bastato che un nonno abbia detto loro di discendere da un casato, magari per inorgoglire il nipote, balla spaventosa, ma radicata, che le parole del vecchio vengono prese come un vangelo, io rispondo così : a ognuno il suo!

identikit del tergestino medievale

ma chi era il tergestino del medioevo? com'era? cosa faceva? come viveva?

dalle documentazioni in nostro possesso, scopriamo che aveva un caratterino piuttosto .... infiammabile, oggi diremmo che per poco si scaldava subito, non tollerava lo si guardasse male, o almeno lui così si giustificava, pronto subito alla rissa e a brandire un arma, manesco, indisciplinato, orgoglioso fino all'esagerazione, istintivo, determinato, nottambulo, commerciante, navigatore, sempre ben vestito, anti-veneziano a oltranza, ma anche contro tutti coloro che tentavano di limitare la sua libertà, non amava i preti, tranne prima di morire, legato alla tradizione e alla città che considerava la sua patria, pronto a morire per difenderla, libertino (ma lo erano anche le donne), grande viaggiatore, era longevo se non fosse che a cicli continui avesse dovuto combattere una guerra, ma anche generoso, molte famiglie avevano almeno un bambino adottato, nonostante i figli non gli mancassero, ed erano considerati come propri, nel testamento lasciava tutto ai figli ma con la clausola, che la moglie potesse vivere e usufruire dei beni sino alla morte, tranne in caso si risposasse (caso frequente che comportava grandi dispute ereditarie), è probabile fosse di costituzione robusta, era sempre di sangue misto, nella famiglia gli incroci non mancavano mai, insomma ... un tipino da prendere con le molle !

tutti i cognomi delle famiglie triestine sono visibili sul nuovo sito :



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